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Biréli Lagrène Jazz, chitarre e reunion La nozione di virtuosità, in ambito musicale, è spesso accom- pagnata da una sorta di pregiudizio preventivo. Il solista che gode la fama di virtuoso non sempre si vede riconoscere una personalità musicale piena e matura. Il virtuoso, in altre pa- role, sconta il suo dono di natura. Essere tecnicamente più do- tato rispetto alla media degli artisti contemporanei lo rende quasi un po' sospetto. Nel caso di Biréli Lagrène, la fama di virtuosità si accompagna, e questo è ancora peggio, a quella di enfant prodige. Eppure nessuno come lui è in grado di smentire, al primo ascol- to, entrambi questi luoghi comuni. La nozione di virtuosità, in ambito mu- sicale, è spesso accompagnata da una sorta di pregiudizio preventivo. Il soli- sta che gode la fama di virtuoso non sempre si vede riconoscere una perso- nalità musicale piena e matura. Il vir- tuoso, in altre parole, sconta il suo do- no di natura. Essere tecnicamente più dotato rispetto alla media degli artisti contemporanei lo rende quasi un po’ so- spetto. Nel caso di Biréli Lagrène, la fa- ma di virtuosità si accompagna, e que- sto è ancora peggio, a quella di enfant prodige. Eppure nessuno come lui è in grado di smentire, al primo ascolto, en- trambi questi luoghi comuni. Da Django a Sinatra Dotato di una tecnica fuori dall’ordina- rio, Lagrène ha saputo mostrare nel cor- so di 30 anni di carriera una mobilità di pensiero e una originalità nelle sue pro- poste musicali che lo sottrae senza dub- bio a ogni possibile pregiudizio. Incon- trandolo al Festival di Cultura e Musi- ca Jazz di Chiasso in occasione di un 23