Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Su Vibe Station sembrano esserci delle differenze sostanziali rispetto ai tuoi precedenti lavori, a partire dalla formazione per arrivare al livello stilistico...

Be’, questo è in effetti un album in trio, ma la differenza fondamentale rispetto ai precedenti è che Vibe Station è uscito a mio nome, è un album solista. Altra differenza fondamentale è che non c’è la voce, come succedeva ad esempio in Dog Party [Mesa, 1994], Tore Down House [Mesa, 1997] e Well To The Bone [Shrapnel, 2002]. Quindi Vibe Station può essere considerato il mio primo disco strumentale in trio come leader e con brani tutti originali. Altra novità è nel fatto che creare un disco senza parti vocali è stata quasi una sfida: ho dovuto suonare melodia e accordi contemporaneamente, oltre tutto utilizzando la distorsione. Com’è noto, suonare melodia e accordi è un lavoro che i chitarristi jazz hanno sempre fatto, ma utilizzando esclusivamente il suono pulito...

E Scott ci insegna come usare le corde a vuoto per fare chord melody... in distorsione!