Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Da quando prendemmo accordi con Marco Sfogli per questa intervista su Axe, vedevamo chiarissima l’ironia implicita in questo sottotitolo. Diremo, calcisticamente, che è stato come per Paolo Rossi spingere di testa in rete IL cross di Bruno Conti nella semifinale mondiale contro la Polonia del luglio 1982; quasi inevitabile, vista la doppia militanza di Marco nella Premiata Forneria Marconi (PFM) e negli Icefish. Nello storico gruppo milanese alfiere del prog italiano, fondato agli inizi degli Anni ’70, Marco ha sostituito nientemeno che il chitarrista e membro fondatore Franco Mussida. L’odierna PFM è inoltre costituita da Franz Di Cioccio, cantante e batterista, Patrick Djivas al basso, Lucio “violino” Fabbri, violino e tastiere, Roberto Gualdi alla batteria, Alessandro Scaglione, piano e arrangiamenti orchestrali, Alberto Bravin tastiere, chitarra acustica e voce. Ultimo doppio disco, con Sfogli alle chitarre, Emotional Tattoos. Negli Icefish Marco ha realizzato un preciso progetto musicale dopo anni di attesa, insieme al suo grande amico Alex Argento alle tastiere, Virgil Donati alla batteria e Andrea Casali al basso e voce. La chiacchierata segue proprio un concerto degli Icefish tenutosi il 13 febbraio, al meritorio e attivissimo Legend, locale di riferimento per il rock e il metal in quel di Milano.

Direi di iniziare, noblesse oblige, dalla tua “incorporazione” nella PFM.

Bisogna risalire ai tempi del progetto Neon Karma, con Roberto Gualdi, Lorenzo Feliciati e Guido Block; completammo un CD che attende solo di essere pubblicato. Eravamo allo studio Metropolis a Milano, da Lucio Fabbri, e Roberto Gualdi mi disse che c’era un possibile interesse al progetto da parte di Franz Di Cioccio. In effetti venne a trovarci in studio, parlammo, sembrava interessato… Successivamente, durante una serata organizzata per la Ibanez, Roberto mi chiese un po' di mie cose, varie come intenzione e costruzione: “Tu manda, non si sa mai…”