Nel mio girovagare per negozi di strumenti musicali capita di trasformare una passeggiata di piacere in un’occasione di pur piacevole lavoro. È quanto è accaduto per i due strumenti Epiphone di questo test on the road. Se la Epiphone Riviera Custom P-93 è una chitarra semi-acustica con blocco centrale in stile ES-335, la piccola Casino Coupe è una vera hollowbody, con la cassa vuota. Entrambe fascinose e cariche di riferimenti vintage senza essere repliche di alcunché sono proposte molto originali e alternative alle solite straviste del marchio in forza alla Gibson. Visto che il termine coupé nell’uso online riferito a questa chitarra ha perso l’accento finale, mi adeguo tristemente alla diffusa barbarie.
Partiamo con la maestosa – e come altrimenti definirla? – Riviera Custom P-93, che esteticamente si rifà alle Riviera americane degli Anni ’60, ma qui sfoggia la bellezza di tre pickup Epiphone “Dogear” in stile P- 90, hardware dorato e vibrato Bigsby B700 in alluminio, tutto di realizzazione asiatica come del resto l’intero strumento. A colpire l’occhio sono anche i segnaposizione a parallelogramma in Pearloid, il completo ma sobrio binding, la paletta correttamente Sixties e un’elegante finitura poliuretanica più quasi che semi coprente (Wine Red). Andando a vedere i materiali abbiamo top, fasce e fondo in multistrato d’acero (presumibimente 5 strati), blocco centrale in mogano, manico incollato in mogano laminato, tastiera in palissandro. Uno strumento molto bello e ispirativo, finché...