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Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Gibson fu impegnata nella produzione di strumenti di precisione per l'esercito, come puntatori per i bombardieri e componenti per i radar. Furono costruite soltanto alcune chitarre acustiche, la cui realizzazione era affidata a personale composto prevalentemente da donne, che fecero un buon lavoro, dando vita ad alcune delle chitarre migliori della storia del marchio. Dopo la guerra le condizioni del Paese non erano floride, come si può immaginare, ma c'era ottimismo e tanta voglia di riorganizzare la vita civile. Nel 1949 fu inviato a ristrutturare e dirigere la fabbrica Ted McCarty, che aveva appena lasciato la Wurlitzer. Proprio al suo arrivo era pronto un nuovo modello elettrico, che Ted provvide a lanciare immediatamente: la Gibson ES-175, destinata a diventare uno dei successi più duraturi nel campo delle arch-top elettriche. Con manico in mogano, tastiera in palissandro e cassa in acero laminato, più abbordabile delle lussuose ES-5 CES o Super 400, meno suscettibile al feedback grazie alla maggiore rigidità del laminato, la ES-175 divenne lo strumento di lavoro preferito dagli orchestrali e da molti musicisti jazz...