Il nuovo disco Redemption di Joe Bonamassa è, in poche parole, un bel disco di canzoni ben suonate, ben cantate, ben prodotte. Il nostro incarna ormai da anni una diatriba tra entusiasti seguaci del suo chitarrismo muscolare, tecnico, sovente “perfezionistico”, e detrattori pronti a rimproverare al chitarrista di New Hartford un rispetto solo di facciata per la tradizione, una filologia sonora opportunistica e un gusto eccessivo per i contesti patinati. Poco interessa chi abbia ragione: oggi Bonamassa è una consolidata star internazionale e con questo 13° disco solista dimostra di saper offrire un songwriting convincente, una produzione eccellente e una perizia chitarristica a tutto tondo. Evil Mama apre il disco con i migliori auspici: energia, bei suoni, refrain da vera hit. Le tracce seguenti scorrono in un tripudio di ensemble allargati e valvole spremute. La voce di Joe è il collante che rende il suo rock-blues coinvolgente e leggero al tempo stesso, mentre la sua chitarra si concede incursioni convincenti e misurate. Occorre attendere la quinta traccia, Self Inflicted Wounds, per...
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- Scritto da Fabrizio
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