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MARCUS KING

El Dorado

Che su Axe Guitar Magazine si abbia un debole per la musica made in USA Southern, classic rock, country e dintorni è noto. Ecco perché forse per primi ci siamo occupati in Italia di Derek Trucks e da qualche tempo dedichiamo pagine importanti a Marcus King. Messo da parte il suo gruppo a favore di affermati turnisti, il giovane autore/chitarrista/cantante propone con El Dorado il suo primo vero album solista, prodotto da Dan Auerbach. I due chitarristi scrivono a quattro mani 12 bellissimi brani di elegante Americana, arrangiati con una fervida vena distesa tra country (Sweet Mariona, Too Much Whiskey), soul (Break) e R&B, se si eccettuano il rovente rock-blues The Well e la romantica Love Song. Ma queste riduzioni a genere rischiano veramente di limitare i confini del lavoro di King, in cui non posso non percepire anche tracce di Neil Young, Otis Redding, Allman Brothers, The Band, JJ Cale, Little Feat e Stephen Stills. Sono tutti nomi che ai più giovani diranno ormai poco, per cui ben venga un ventenne che propone ispirazioni e atmosfere da un repertorio così fecondo e importante. La chitarra di Marcus qui è messa un po’ in disparte a favore della sua voce roca e calda. Fatti tanti elogi, resta da augurarsi che la legittima aspirazione alla stardom di Marcus non comporti eccessi produttivi formali a scapito della personalità che gli riconosciamo fin dal primo album.

Altre recensioni di Axe n.22: Maurizio Mecenero Quintet, Francesco Bruno, Davide Pepi.