Andrea, Next Nexus è un disco fresco, poderoso, fulminante fin dall’opener e title track. Come lo collochi da un punto di vista artistico e tecnico-musicale nella tua discografia solista?
Ciao a tutti i lettori di Axe Guitar Magazine! Next Nexus è un disco assolutamente diverso rispetto ai precedenti. Seppur riprendendo stilisticamente l’album Elektrio del 2008, ho sperimentato essenzialmente una commistione di tre stili: la fusion, il rock e il progressive. Una dimensione assolutamente nuova! Ne parlo nel video di presentazione del disco.
Il titolo del lavoro ci parla di connessione o… della linea di cellulari Google?
Ovviamente del prossimo cellulare di Google che sto per “spoilerare” ai lettori di Axe Guitar Magazine [sorride]. Purtroppo sto scherzando… Credo che l’esistenza di ognuno di noi, a livello ontologico, sia arrivata a un punto tale da doverci ogni tanto chiedere: “Qual è adesso il prossimo nesso?” Non parlo di preventivare azioni proattive, che tengano conto dei risultati ancor prima dello svolgimento di una qualsiasi azione, ma semplicemente di avere la consapevolezza che il mondo e la vita si muovono da sempre per nessi e per paradigmi che sostituiscono paradigmi. Che nesso logico ha per l’umanità creare social network che leghino e connettano milioni di persone? Che nesso logico ha sviluppare e investire su una tecnologia che porti ineluttabilmente a un uso smodato e a una costante ricerca della felicità all’esterno di noi stessi piuttosto che nella nostra essenza più profonda, più spirituale? Forse il nesso è farci dimenticare chi siamo veramente e che ruolo abbiamo su questo pianeta? Potrei continuare, spaziando tra realtà e ambiti completamente differenti che tangono inevitabilmente la nostra vita ogni giorno. E, appunto, quale sarà il prossimo nesso per l’umanità?