RANDY RHOADS
Mentre il “Buon Eddie” dilaga, Randy Rhoads si conquista a suon di distorsione e look la palma di chitarrista metal degli anni ‘80. La prematura scomparsa non pregiudica comunque il suo status che, con un certo senso del macabro, si potrebbe definire salito di molto dopo la sua dipartita. La sua figura con i capelli al vento e la Flying V è praticamente I’emblema di un certo tipo di chitarrista. II suo successo è dovuto alla militanza nel gruppo di Ozzy Osbourne, ex-Black Sabbath. II suo stile è frizzante, nuovo quanto basta per accaparrarsi i favori del pubblico. Nei tratti caratteristici troviamo I’uso smodato di scale minori naturali e minore armonica, un gusto per il fraseggio classicheggiante (in voga in quegli anni) e una padronanza tecnica sullo strumento fuori dal comune. Con naturalezza Randy eseguiva Ie sue frasi con fulminanti plettrate alternate, legati velocissimi, un po’ di tapping e arpeggi minori con la tecnica sweep. II suono era di stampo… vanhalico, con distorsioni degne di Toni lommi e scintille tecniche in linea con gli anni ‘80.
Andrea Scuto