L’associazione con il chitarrista Chet Atkins si è rivelata fruttuosa per la Gretsch. Molto noto e con uno stile che tende a sfumare i confini fra country e jazz, Atkins era molto popolare ed influente, e aveva le idee chiare su come volesse che fosse fatta una chitarra. Grazie a questa collaborazione sono nate la Chet Atkins Hollow Body e la Chet Atkins Solid Body nel ’55, la Country Gentleman nel ’57, cui si è aggiunta la Tennessean nel ’58.
La prima versione è dotata di un solo pickup Filter’Tron al ponte, ma nel ’61 l’intera gamma archtop subisce modifiche. Il problema principale, con quel tipo di chitarra, è il feedback, relativamente facile da controllare negli anni Cinquanta, vista la potenza moderata degli amplificatori, ma che diventa un insidioso inconveniente verso la fine di quel decennio con il progressivo aumento dei volumi sonori sul palco. La soluzione proposta da Atkins è di fare a meno delle buche a “F” e di costruire la parte centrale della cassa con un blocco solido, come aveva fatto la Gibson con la ES-335TD. In questo modo, oltre a ridurre i rischi di feedback, si sarebbe anche aumentata la capacità di sostegno.
Non sempre i rapporti fra la compagnia e il musicista sono stati facili. Accontentato sul primo punto, Chet non riesce a convincere la Gretsch a modificare la struttura interna delle chitarre, salvo l’aggiunta di due barre di legno parallele che si estendono dalla base del manico al ponte. La cosa provoca un forte rammarico nel chitarrista, che lascia trapelare la sua delusione in molte interviste rilasciate anche molti anni dopo; ma la divergenza di opinioni non si spingerà mai a un vero litigio. Sia Atkins, sia Fred Gretsch Jr. erano gentiluomini che si rispettavano e, proprio in ragione di questa lunga collaborazione, oggi gli eredi hanno concesso di nuovo al marchio di proporre una serie di repliche dedicate al grande Chet.
Fred Gretsch sr., il fondatore della compagnia, era deceduto nel 1895, a soli 39 anni, durante un viaggio in Germania, luogo d’origine della famiglia. Fred Jr. ha preso le redini della compagnia a soli 15 anni, continuando a dirigerla anche dopo l’acquisizione del marchio da parte della Baldwin nel ’65, fino alla sua morte nel 1980. Nel 1997 il nipote, Fred Gretsch III, ha riacquistato il marchio e lo ha riportato a nuovo splendore con ottime riedizioni sempre più fedeli dei modelli storici. Ma torniamo alla nostra storia...
Nel ‘62 la gamma di semi-acustiche dedicata a Chet Atkins comprende la 6120 Hollow Body, con cassa da 15 1/2”, due spalle mancanti e due pickup humbucking Filter’Tron (prezzo di listino $ 495.00), la 6122 Country Gentleman, cassa da 17”, due spalle mancanti e due Filter’Tron ($ 595.00) e la 6119 Tennessean, con cassa da 16”, singola spalla mancante e due pickup a singolo avvolgimento Hi-Lo’Tron ($ 350.00). La Tennessean ha manico in acero, tastiera in palissandro, con scala da 24 ½”, cassa in acero da 16” profonda 1 7/8”, ponte e vibrato Bigsby, due pickup single coil Hi-Lo’Tron.
I controlli consistono in tre switch per la selezione dei pickup, lo stand-by e le variazioni di tono. Completano il corredo i controlli di volume individuali e un volume master.
Le meccaniche sono costruite da Van Ghent o Grover. Le buche a “F” sono solamente disegnate, per ragioni estetiche, essendone la chitarra priva, come richiesto da Atkins.
Il colore, secondo i cataloghi dell’epoca, dovrebbe essere rosso scuro, ma in realtà esistono molte varianti: si va da esemplari che hanno un’apparenza simile al mogano naturale ad altri che appaiono marrone scuro. A quanto sembra, tali differenze non erano volute, ma probabilmente dovute al fatto che il tipo di vernice usato tende a schiarirsi nel tempo.
La chitarra è relativamente maneggevole per una archtop, ha un manico ben sagomato e i due pickup, sebbene meno potenti e dal suono più sottile dei Filter’Tron usati sui modelli di classe superiore, hanno un timbro brillante e abbastanza versatile.
Il successo di vendite è straordinario e il modello risulta uno dei successi maggiori della Gretsch.
Nella seconda metà degli anni Sessanta è aggiunta una targa sulla paletta con il nome del modello e nel ’72 sono ripristinate reali buche a “F”. La chitarra rimane in produzione fino al 1979.
Mario Milan