Gibson Les Paul Standard - 1962
Axe n.132
Il 1958 vede l’introduzione della serie Gibson thinline ES, con il modello ES-335 TD che si afferma immediatamente come un grande successo commerciale. Fianchi sottili, doppia spalla mancante e un blocco centrale che le attribuisce sonorità a metà strada fra un’archtop e una solid body sono gli elementi che determinano tanta fortuna.
Nel frattempo le vendite delle Les Paul, dopo un’impennata iniziale, iniziano a decrescere e per la Gibson diventa necessario trovare una soluzione. Piuttosto che cancellare completamente le chitarre a corpo solido dal catalogo, ipotesi comunque presa in considerazione, alla fine si preferisce tentare di rinnovare la gamma prendendo ispirazione dalle fortunate thinline.
Ecco allora, verso la fine del 1960, le nuove Les Paul fianco a fianco nei negozi con le rimanenze della vecchia serie. Oltre a un corpo sinuoso e leggero, le nuove arrivate hanno, per i modelli Custom e Standard, un elemento in più che sulle altre era disponibile solo come opzione ed è ora offerto di serie: la leva del vibrato. Nella serie originale era possibile ordinare la Standard e la Custom con leva Bigsby,ma per la nuova versione la Gibson introduce un proprio modello di leva denominato Vibrola, chiamato Sideways Vibrola per distinguerla dai modelli successivi. Il funzionamento è particolare: mentre la maggior parte delle leve, comprese quelle Fender e Bigsby, hanno un’azione che implica un allontanamento/avvicinamento rispetto al piano del top, la leva Gibson si aziona eseguendo un movimento perpendicolare rispetto alla direzione delle corde. Come alternativa, su alcuni esemplari, è montata una leva Maestro dal funzionamento convenzionale e con un blocco in ebano intarsiato in madreperla. Nel ’63 una nuova versione della Maestro Vibrola, la Deluxe, con un lungo coperchio che occupa la parte inferiore del corpo fino al bordo, decorato con un’incisione che rappresenta una lira (l’antico strumento musicale, non la nostra vecchia moneta, ovviamente), è adottata sui modelli Custom e Standard, mentre la Short Vibrola, priva di blocco inciso, è utilizzata sui modelli di rango inferiore. Anche su queste nuove Les Paul c’è la possibilità di ordinarle, in alternativa a quanto offerto di serie, con leva BigsbyTrue Vibrato.
Leggera, con due potenti pickup Patent Applied For, il timbro caldo ma pronto a diventare aggressivo se sollecitato in tal senso grazie al risonante mogano dell’Honduras, la nuova Les Paul Standard non ha la capacità di sostegno della versione precedente, ma offre una versatilità che la rende adatta anche a chi suona jazz e non manca chi la usa anche nel country. La sua voce è meno autorevole, ma più duttile, e diventa presto lo strumento più popolare per una nuova generazione di chitarristi, rimanendo, con il nome di SG Standard, il modello più longevo che la Gibson abbia prodotto in campo solid body, subendo negli anni continui cambiamenti per tornare, infine, alla forma originaria.
L’esemplare nella foto, dotato di Maestro Short Vibrola, rappresenta una rarità, essendo molto più comuni quelli con leve “sideways” o, successivamente, Maestro Deluxe Vibrola. La Short Vibrola equipaggiava i modelli più economici, usata solo occasionalmente, probabilmente per una temporanea mancanza dei pezzi previsti originariamente su Custom e Standard; in questi casi era aggiunto il blocco in ebano e madreperla per adattarla, anche esteticamente, ai modelli di maggiore prestigio. In seguito, poiché la leva originale non era molto apprezzata e spesso era sostituita con attaccacorde fisso o leva Bigsby, si sarà concluso che utilizzare sempre la Vibrola Maestro su tutti i modelli fosse più pratico e che dotare le versioni per la Custom e la Standard di un coperchio metallico dorato o nichelato fosse meno costoso della soluzione ebano/madreperla. In questo modo la relativa rarità si aggiunge al puro fascino estetico nel determinare una posizione di particolare riguardo per questi esemplari provvisti di leva con una “coda” pregiata.
Mario Milan