Guild Thunderbird S-200 - 1964
Axe n.131
Guild non è il primo nome che viene in mente da associare alla chitarra elettrica, essendo questo marchio molto più noto per le ottime acustiche e archtop, né è frequente vedere bluesmen di razza imbracciare una delle originali solid body che ha prodotto.
In questo caso, tuttavia, abbiamo un modello associato al sovrano incontrastato del blues di Chicago: Muddy Waters. La Thunderbird S-200 è introdotta nel 1963 e ha corpo asimmetrico in ontano o mogano; la tastiera è in palissandro. I due pickup sono humbucking, corredati di controlli di volume e tono generali, tre switch per la selezione delle unità e l’inserimento di un filtro di tono. Un ulteriore switch attiva controlli di tono e volume per il solo pickup al manico. Una caratteristica originale è un’asta di metallo sul retro del corpo che, una volta estratta dal canale che la ospita, forma con la base del corpo una sorta di treppiede che consente di poggiare la chitarra senza usare un supporto. La leva del vibrato è fornita dalla svedese Hagstrom.
La chitarra fa parte di una linea che comprende la Polara S-100 con pickup a singolo avvolgimento e la Jet S-50, con un solo pickup. Nel ’66 i pickup humbucking della S-200 sono sostituiti con modelli a singolo avvolgimento. Il modello usato da Muddy Waters, che negli anni Sessanta firma un contratto come endorser, ha pickup a singolo avvolgimento. Nel corso del decennio il chitarrista ne fa un uso costante nelle tournée; nel concerto del ’68 al Copenhagen Jazz Festival, contenuto nel DVD (Universal), lo si può vedere all’opera affiancato dal chitarrista Luther “The Snake” Johnson (da non confondere con Luther “Guitar Jr” Johnson) che usa un esemplare con pickup humbucking.
I pickup Guild hanno dimensioni leggermente inferiori rispetto a quelli standard della Gibson, con meno avvolgimenti nelle spire, un timbro più brillante e un poco meno potente, cosa che, nonostante la costruzione abbastanza simile, rende la sonorità di queste chitarre più leggera, un po’ meno potente di quello delle concorrenti SG e meno brillante delle Firebird; ma la buona dinamica le rende ottime per il suono essenzialmente pulito caratteristico di questo stile di blues.
La Guild (il marchio oggi è di proprietà della Fender) ha sempre mantenuto alta la propria reputazione e nel campo solid body non si è smentita, con l’uso di legni di buona qualità e una costruzione impeccabile rappresentata da manici estremamente scorrevoli e ben rifiniti; ma la forma del corpo, sebbene indubbiamente originale, non brilla per eleganza, con selettori e manopole che non aiutano a migliorarne l’aspetto estetico, essendo simili a quelli presenti su tanti modelli economici d’importazione; per questo, nonostante l’associazione con Muddy “Mississippi” Waters, il modello non ha successo e, sebbene sia ancora mostrato nei cataloghi dei primi anni Settanta, sembra che in realtà la produzione sia stata sospesa nel ‘68.
La Thunderbird rappresenta il primo tentativo della Guild di proporre modelli a corpo solido, ma è anche il simbolo di una certa mancanza di fortuna in questo campo, con una situazione sempre un po’ marginale anche quando, con la modifica della Polara su linee più tradizionali, simili alla Gibson SG, e in seguito con la peraltro eccellente S-300, il marchio tenta di ritagliarsi una fetta di mercato. Disegnare modelli originali era imperativo, negli anni Sessanta, ma, mentre alcuni modelli, all’epoca clamorosi insuccessi commerciali (come le Gibson Explorer, Flying V e, in una certa misura, Firebird), sono stati in seguito rivalutati, le Guild non hanno avuto lo stesso destino. Evidentemente i disegnatori del marchio non sono mai stati in sintonia con i gusti del chitarrista rock e, nonostante altri eccellenti strumenti prodotti in seguito, il successo commerciale è sempre stato a dir poco limitato per tutte le solid body Guild.
Forse, invece di ostinarsi a sopravvalutare anche i modelli delle annate peggiori dei soliti marchi, varrebbe la pena di riscoprire questi sfortunati modelli, forse non bellissimi, ma di grande qualità costruttiva e sonora.
Mario Milan