MARTY FRIEDMAN
Vedi gli spartiti dei Megadeth. Leggi la recensione di United Abominations.
Marty, come mai lasciasti i Megadeth? Con loro avevi scritto i lavori più importanti, come Rust In Piece [disco in cui Marty esordì con i Megadeth, nda]…
Sono molto felice di aver fatto parte dei Megadeth, però era sempre la stessa cosa, la band non cresceva, musicalmente parlando. Era tutto molto “all’antica”, mentre io preferisco la musica moderna.
È cambiato qualcosa nel processo compositivo fra i Megadeth e la tua carriera solista?
Nei Megadeth c’erano ben quattro persone che scrivevano insieme, mentre nei miei album scrivo da solo. Scrivo una melodia e, se è buona e mi piace, allora è facile aggiungere il resto e creare una canzone. Se la melodia non è buona non ci sarà nessuna canzone.
Scrivi gli assoli oppure li improvvisi?
Diciamo che improvviso l’80% degli assoli.
Cosa pensi dell’heavy metal moderno?
Credo che sia meglio di quello proposto qualche anno fa. Oggi è nuovamente molto popolare e più heavy di prima, specie in America…
Se tu volessi produrre una band metal…
Ci sono i polacchi Decapitated,che mi piacciono moltissimo: potentissimi e molto heavy; mi ricordano un po’ Rust In Piece. Se vi piacciono quelle sonorità, ve li raccomando.
Hai influenzato generazioni di chitarristi: avverti questa responsabilità?
L’unica responsabilità che avverto è verso me stesso, quella di migliorare e suonare sempre cose interessanti. Se avessi continuato come quando ero teenager, probabilmente mi sarei annoiato e avrei smesso di suonare.
Per il tuo ultimo disco Loudspeaker credi di essere stato influenzato dalla permanenza nei Megadeth?
Assolutamente no: è molto più heavy dei Megadeth!
Che chitarre e ampli stai utilizzando attualmente?
Chitarre Ibanez Marty Friedman Model e ampli Engl.
Sono modelli custom?
No, credimi, non faccio fare alcuna modifica né agli ampli né alle chitarre. Non ci capisco molto di strumentazione, sono dettagli di cui si occupa il tecnico…
Come registri le tue chitarre in studio?
Non saprei, è compito del fonico. Vedi, in studio il mio ingegnere del suono e il tecnico lavorano per ottenere un bel suono. Quando loro sono pronti io inizio a registrare. Non dò indicazioni, l’unica cosa che mi interessa e che chiedo è che suoni bene.
Quindi, se ti chiedessimo come regoli il tuo ampli…
Non ne ho la minima idea! [Risate, nda].
Hai iniziato suonando in duo con uno dei più grandi chitarristi rock: Jason Becker.
Jason è uno dei miei migliori amici, un grandissimo musicista, ma soprattutto una grandissima persona. È gravemente malato e nonostante tutto è felice. Vedi, molta gente gode di buona salute ed è infelice, lui è l’opposto, non ti fa pesare la sua malattia. Se gli parli o scrivi, se non sai che è malato, non te ne accorgeresti mai.
Una grande lezione!
La migliore! Molta gente si lamenta di qualsiasi cosa e non immagina cosa sia la sofferenza. Jason non si lamenta mai…
Gigi Devito e Jurij G.Ricotti