Scrivere l’introduzione di un’intervista con Slash non è cosa semplice. Presumibilmente, i lettori di Axe sono interessati soprattutto allo Slash chitarrista, ma è innegabile che lui sia anche molto di più. Potremmo dire che Slash, oltre che chitarrista, è personaggio, storia, e in qualche modo sogno, orizzonte. È personaggio poiché, forse più di qualsiasi altro “collega”, da sempre esibisce un look tutto suo, un peculiare atteggiamento ribelle e insofferente al perbenismo e a qualsivoglia tipo di costrizione, un’aura che attrae ma che allo stesso tempo risulta impenetrabile. È storia in quanto profondamente legato nell'immaginario a un gruppo che da tempo appartiene al suo passato, i Guns N’ Roses, e in particolare all'album di debutto della band, Appetite For Destruction [Geffen, 1987]. È storia anche perché il suo nome rimanda automaticamente a un piccolo gruppo di soli di chitarra, fondamentali in ambito rock, in particolare a quelli di Sweet Child O’Mine – su Appetite… - e di Knocking On Heaven’s Doors - contenuta nell'album Use Your Illusion II [Geffen 1991]. È sogno, orizzonte perché dalla fine degli anni ‘80 a oggi non ha mai smesso di rappresentare per una platea incredibilmente vasta un modello, un punto di riferimento musicale, ma non solo. Quanti chitarristi, tra i più giovani, hanno imbracciato la sei corde perché affascinati dai fraseggi rock blues di Slash e dal suo personaggio, su e giù dal palcoscenico? Sicuramente tanti...Tutto questo è ciò che Slash porta in dote dal passato e che ancora oggi lo caratterizza. Pensarlo tuttavia come un mito dei tempi che furono sarebbe sbagliato.
A confermarlo basterebbero, per i non addetti ai lavori, la forte presenza sul Web e il suo arruolamento in prima linea nel videogame Guitar Hero. Cose ottime per mantenere accesi i riflettori del grande pubblico, ma forse non sufficienti per noi chitarristi, che tendenzialmente a Guitar Hero preferiamo Les Paul e Marshall. Certo, ci sono i Velvet Revolver, che però al momento sono in cerca di un nuovo frontman e il cui ultimo album ha già qualche anno [Libertad, RCA 2007]. Siamo quindi felici di rivolgere la nostra attenzione a tre succose novità: il primo disco solista [Slash, Roadrunner 2010], la nuova Gibson Appetite Les Paul e la notizia della testata signature Marshall AFD100. Abbiamo parlato di questo, e molto altro, direttamente col chitarrista angloamericano...
Dopo Guns N’ Roses, Slash’s Snakepit e Velvet Revolver, la tua carriera è giunta a un punto di svolta: il primo disco solista.Ho sentito il bisogno di fare qualcosa da solo; volevo essere padrone del mio destino. Un disco solista quindi, ma con numerosi ospiti!
Che sono quasi tutti cantanti...Non ero interessato a strumentisti, volevo una band unita e suonare canzoni. Cercavo dei cantanti, che scrivessero i testi delle canzoni e le cantassero.
Watch This Dave a parte, i pezzi sono sempre firmati da te e dal cantante di turno. Che tipo di collaborazione c'è stata, a livello compositivo?Io componevo la musica, poi inviavo al/alla cantante il demo. Lui/lei si occupava quindi dei testi e più in generale della parte vocale. In alcuni casi ci si è anche ritrovati per lavorare assieme all'arrangiamento.
Hai inserito nel disco un solo pezzo strumentale...Non sono molto interessato alla musica strumentale centrata sulla chitarra. Inizialmente non pensavo nemmeno di inserire brani di questo tipo nell'album, ma alla fine ne ho messo uno. Tendo a pensare che la musica chitarristica strumentale sia piuttosto autoindulgente e... noiosa! Preferisco suonare all'interno del contesto della canzone. Ci sono, ad ogni modo, dischi strumentali che apprezzo: in particolare, di artisti come [Andrés] Segovia, Paco De Lucía, Jeff Beck o John McLaughlin.
Non si può non notare una forte varietà interna al disco. Hai composto i diversi brani pensando al cantante ospite?No, il motivo per cui è possibile riscontrare tante direzioni musicali è che, trattandosi di un mio disco solista, per la prima volta sono stato libero di seguire diverse sfaccettature della mia personalità musicale. Ho pensato a quali potessero essere i cantanti più in sintonia con la vibrazione di ogni brano solo in un secondo momento.
Sei considerato un forte sostenitore del mondo analogico...Apprezzo il digitale: è conveniente, veloce ed efficiente. Tuttavia, quando si parla di rock'n'roll, e bisogna registrare vere batterie o chitarre, le dinamiche nascono con amplificatori, microfoni e tutto quel genere di strumentazione. Semplicemente penso che l'analogico suoni meglio. Ha un timbro migliore, più profondità e più personalità del digitale. Ovviamente, quest'ultimo è invece ottimo per registrare musica che già in sé ha delle componenti digitali, come ad esempio l’hip hop.
Il tuo disco, quindi, è stato registrato in analogico?Completamente in analogico.
Niente Pro Tools o simili?Pro Tools è stato usato solo per riversarci tutto quello che, precedentemente, era stato registrato su nastro.
Che strumentazione hai utilizzato fondamentalmente per registrare?Mi sono affidato a un setup molto semplice; in sintesi un Marshall JCM800 degli anni ‘80 e la Les Paul. In caso di parti ritmiche da posizionare nel panorama stereo una a destra e l'altra a sinistra, se ad esempio avevo a destra la strumentazione di base, a sinistra utilizzavo un altro amplificatore, per differenziare la sonorità delle due parti.
Il tuo suono è molto diretto, sembra quasi sempre frutto di chitarra, amplificatore e null'altro. L'impressione è corretta?Sì, fondamentalmente è così. Al massimo ho usato qua e là un wah, e poco altro…
Stai lavorando alla realizzazione di un nuovo amplificatore Marshall signature, l’AFD100. Quali saranno le caratteristiche principali?È difficile da spiegare a voce, bisognerebbe ascoltarlo! L'obiettivo è quello di replicare la testata che utilizzai nelle sessioni di registrazione di Appetite For Destruction [il nome AFD è appunto l'acronimo del titolo dell'album, nda]. Si trattava di un Marshall modificato, dal suono fortemente caratteristico, con le medie leggermente pronunciate e molte armoniche. Avrà un solo canale, senza loop effetti.
Si sa che modello fosse di preciso l'amplificatore impiegato su Appetite For Destruction?Sono state fatte molte ricerche in proposito. Era un [Marshall] 1969 Super Lead.
Restando in tema, recentemente è stata presentata la Gibson Appetite Les Paul. Cosa la distingue dalle signature già presenti in catalogo? La caratteristica fondamentale è che si tratta di una replica della chitarra che utilizzai per registrare Appetite For Destruction. Le peculiarità sono a livello estetico, di hardware e di profilo del manico, molto simile a quello di un ‘59. Sono state costruite anche delle copie perfette dei pickup originali, degli alnico II realizzati nel 1985 o 1986.
In realtà, però, la chitarra impiegata su Appetite For Destruction non era una Gibson...Esatto, era una chitarra di liuteria [dalla biografia di Slash – Slash, Edizioni BD 2008 - ricaviamo che l’autore era tale John Foot, proprietario del negozio Music Works a Redondo Beach; nda]. Al tempo la Gibson non produceva modelli reissue, e il costruttore realizzò circa una ventina di queste fantastiche copie di Les Paul ‘59. Erano addirittura migliori delle Gibson costruite allora. Insomma, l’Appetite Les Paul è una replica della replica!
Accordi ancora un semitono sotto lo standard?Lo faccio solo per il materiale dei Guns N’ Roses
Leggendo la tua biografia è curioso osservare come lo spazio dedicato a quello che potremmo definire il tuo “stile di vita” sia nettamente superiore a quello rivolto a tematiche più strettamente musicali. Non c'è vero rock senza uno stile di vita rock?Bella domanda! Lo stile di vita rock è quello che viene attribuito a gente come me, ai Rolling Stones e così via. È un qualcosa di legato alla libertà insita nel rock'n'roll. È come se il rock ti permettesse di fare ciò che vuoi. Sai com'è, stare in giro, party, capelli lunghi, alcool, ragazze...In sé, però, il rock è più un modo di vedere le cose, energia, un tipo di espressione musicale. Le due cose sembra vadano d'accordo, ma non credo che una non possa esistere senza l'altra.
Cosa ti aspetta nel prossimo futuro?Dopo il tour probabilmente ripartirò dai Velvet. Non sono il tipo da piani a lungo termine!
Pierluigi Bontempi