Ibanez RG4570Z
Tratto da Axe 165Abbiamo in prova l’ammiraglia della serie RG per il 2011: l’RG4570Z uno strumento che fa parte ovviamente della serie Prestige e si presenta come ottima chitarra “definitiva”, sia per chi è abituato al feeling delle RG più classiche, sia per chi volesse farsi un giro per la prima volta su uno di questi modelli. Infatti, in questa chitarra abbiamo le caratteristiche che più hanno reso famosa la serie, con in più alcuni upgrade decisamente gradevoli che le fanno fare un salto di qualità notevole, rendendola uno strumento di classe e alta levatura. Tutto ciò che si può desiderare in una RG è presente in questa 4570Z, compreso un setup a pennello per chi predilige suonare shred: diciamo subito che, vista la potenziale versatilità dello strumento, un’action un po’ più alta aumenterà la risposta dinamica, anche se, per i gusti di molti, peggiorerà la suonabilità, campo in cui questa RG sembra proprio non avere rivali.
TUTTO AL TOP
Procedendo con ordine, cominciamo dai legni, tutti di ottima qualità: abbiamo due pezzi di mogano per la cassa, due di acero fiammato per il top, e dell’ottimo palissandro per la tastiera. Il manico è composto dagli ormai classici cinque pezzi laminati di acero e noce, con rinforzo KTS al titanio. I tasti jumbo sono ovviamente 24, assolutamente ben posati, lucidati e rifiniti, anche sui bordi; il raggio di curvatura è praticamente “piatto”: 430 mm. (circa 17”). La sezione del manico è la Ultra HP, sottile e decisamente schiacciata (43 mm. di larghezza al capotasto, spessore al I tasto 18 mm., al XII 20 mm.): proprio un ottimo esempio di manico di Casa Ibanez.I pickup sono tutti DiMarzio: un humbucker Air Norton al manico, un single coil True Velvet al centro e un humbucker Tone Zone al ponte, combinazione già vista e dotata di tutta la spinta e di tutta la versatilità che si cerca da una chitarra rock di questa classe. I controlli consistono in un master volume e un master tono, più il selettore a 5 posizioni, che, come di consueto per le RG, splitta gli humbucker nelle posizioni 2 e 4 per ottenere, insieme al singolo centrale, suoni più “stratoidi”.Le due tavole del top sono separate da un lungo intarsio in abalone, che impreziosisce l’estetica già molto gradevole data dalla finitura Vintage Violin (l’altra disponibile è la Himalayan Black) e dalle ottime figure del legno. La paletta presenta superiormente un sottile strato dello stesso tipo di acero e con la stessa finitura.Gradevoli e sobri i segnaposizione dot sulla tastiera, mentre le meccaniche (sei in linea) sono delle ottime e collaudatissime Gotoh. Il bloccacorde è un Barless Top-Lok, con uscita delle corde già inclinate sulla paletta, che quindi non necessita di un ulteriore abbassa-corde. Il ponte è l’ultimo Edge-Zero, dotato di sistema ZPS3 Zero Point System: questo significa ottimo controllo dell’intonazione, ottima azione della leva e facoltà di tenere il ponte bloccato in caso di rottura di una corda. Tutto l’hardware è in Cosmo Black, mentre le manopole dei potenziometri vantano degli inserti di gomma per facilitare la presa. Lo strumento è, come la maggior parte delle RG, un bolt-on con il tacco smussato, grazie al fatto che a tenere manico e cassa attaccati ci sono solo quattro viti con relative boccole senza piastra: la facilità nel raggiungimento degli ultimi tasti è assicurata.
SUONO IMPORTANTE
Suonando questa RG di alto rango senza amplificatore, notiamo una netta maggiore “importanza” di tutte le note rispetto a RG di classe inferiore: malgrado, come già detto, il setup sia estremamente corsaiolo, la vibrazione che ascoltiamo è decisamente sana e musicale, molto rotonda e dotata di un ottimo attacco. Tutto fa pensare a uno strumento “serio”, da portarsi dietro nelle grandi occasioni. La comodità con cui si possono affrontare tutti i tipi di tecniche è disarmante, e dobbiamo dire che abbiamo ottenuto ottimi risultati anche suonando funk. Il sustain delle note a fine tastiera è incredibile, soprattutto se pensiamo a quanto sono basse le corde, al fatto che lo strumento è bolt-on e chemonta un vibrato basculante su due piloni. Sembra proprio che la bontà dei legni, unita all’ottima realizzazione, facciano in modo che lo strumento vibri, e vibri bene, su tutta la tastiera.Per chi è abituato a manici sottili, suonare bending su questa RG non è difficoltoso. Per chi non è abituato, diremo che un minimo di “palestra” metterà le mani in condizione di muoversi al meglio. Riusciamo addirittura a sentire con molta chiarezza le note suonate con la mano destra in tapping, con poca forza, confermando quello che si è detto sull’ottima risonanza.
CLEAN DA MORIRE
Andando ad amplificare, il risultato è solo uno: bella da morire, e versatile, molto più versatile delle comuni RG. La scelta dei pickup in qualche modo influisce su questa caratteristica, permettendo suoni scuri ma non ovattati, aperti ma non stridenti. Questo è valido per tutti i livelli di gain e per tutte le posizioni del selettore dei pickup. In particolare, i puliti rimangono tali in ogni situazione e sono tutti molto utilizzabili, anche quelli ottenuti con il pickup al ponte, di solito un po’ duro e sfacciato. Le posizioni intermedie del selettore offrono i tipici suoni RG, ma migliorati e più dettagliati. Volendo, anche più caldi: la quarta posizione non offre quel suono drammaticamente svuotato e tagliente caratteristico di questo strumento, ma una versione più mitigata e versatile, utile per esempio per suonare anche il blues, in qualche modo più vicina agli standard cui comunemente si fa riferimento quando si parla di suoni da mono-bobina.Con il pickup al manico la chitarra canta, sempre con suono pulito, e risponde al tocco in maniera egregia: passare da una RG di fascia più bassa a questa 4570Z sarà come aprire una porta e partire per un viaggio ricco di gustose sorprese.
DYNA-CRUNCH
Il comportamento con i suoni crunch è dei migliori: molta dinamica e rispetto del tocco, il tutto condito con una buona presenza in zona media e un discreto attacco, non violento, che rende il tutto molto fluido. Anche quando si tratta di rock-blues e hard-rock, a mio avviso, questa chitarra non perde un colpo e regala suoni belli e pertinenti. Con il Tone Zone si può fare di tutto, e questo già lo sapevamo; ma, quando si va al canale lead dell’ampli, ci ricordiamo del come e del perché sia diventato così famoso: a un’estrema semplicità nei legati si uniscono un’ottima definizione e un calore particolare, che rende il tutto quasi “già pronto”, come se uscisse da un disco. Il sustain è strabiliante, mentre ancora riusciamo a ottenere un’ottima risposta al tocco, anche con il gain al massimo. Abbassando il controllo del volume, il suono si pulisce e otteniamo un bellissimo crunch. Stesso discorso per l’Air Norton al manico, che non “ingolfa” una nota neanche a pagarlo oro e restituisce quello che si sta suonando con ottimo carattere ma con un suono più scuro. Le combinazioni con il True Velvet permettono infine di “segare le orecchie” senza in realtà far loro proprio del male: il suono, tradizionalmente svuotato di medie, è lontano dalle “aggressioni” di acuti che si ottengono usando pickup di levatura inferiore. Qui si ha tutto l’attacco necessario, ma non si sorpassano i limiti imposti dalla legge in merito alla salvaguardia dell’apparato uditivo. Una meraviglia.
AMORE PRESTIGE-OSO
Se si amano le Ibanez RG, semplicemente questa 4570Z ne è un’interpretazione molto raffinata e vibrante. Se invece ancora non si conosce bene questa serie, la chitarra in prova è un’ottima occasione per ascoltare finalmente una RG priva di “difetti”. Se la vedete in negozio, non fatevi scappare l’occasione di farci un giro! Come sempre per le Prestige, nel prezzo sono compresi la custodia rigida, l’astuccio con tutte le chiavi di regolazione e il manuale.