Pat Martino è un vero mito della chitarra jazz/fusion: le sue idee presentate nel libro Linear Expression (Hal Leonard) hanno influenzato più di una generazione di chitarristi (v. Axe n.16); il suo staccato mozzafiato, unito a una fluidità non comune, è responsabile in buona parte della lievitazione del livello tecnico sul nostro strumento in campo jazzistico.
Dopo il rovente Live At Yoshi's, che si è beccato una nomination ai Grammy, è uscito questo Think Tank che ne ha ricevute ben due (Best Jazz Instrumental Album e Best Jazz Instrumental Solo su Africa). Lo troviamo in compagnia del sassofonista Joe Lovano, del pianista Gonzalo Rubalcaba, del contrabbassista Christian McBride e del batterista Lewis Nash. Il CD contiene 8 tracce di cui la metà porta la firma di Pat, che ammette come alla fine il lavoro sia stato inconsapevolmente assai ispirato dall'influenza di John Coltrane.
Si parte con The Phineas Trane, un up tempo che chiarisce subito le intenzioni bellicose del chitarrista: dopo il tema, Martino si lancia in un solo molto tirato in perfetto stile hard bop. Il groove con cui disegna le sue linee solistiche è notevole, c'è un'onda nella sua pronuncia che crea un grande swing ed è parte essenziale del suo stile. La sezione ritmica fornisce un valido sostegno al solista di turno.
Think Tank è una specie di blues minore di 16 misure alla Coltrane, con tanto d'interlude, composto dal leader sperimentando, come descritto nel libretto: le note sono generate da lettere, in questo caso, quelle contenute nelle parole Coltrane Tenor, che forniscono i suoni per la melodia del pezzo! Nell'improvvisazione le linee di Pat diventano più oblique, a tratti atonali, dense di cromatismi e intervalli larghi.
In Dozen Down la velocità risale e possiamo apprezzare appieno la sua tecnica al fulmicotone; nel B vengono fuori la vena funk e il tiro micidiale di tutto il gruppo.
Dopo il dialogo piano/chitarra di Sun On My Hands, si passa al jazz modale di Africa, brano di Coltrane carico di tensione emotiva, con una delle performance più ispirate di un musicista che continua imperterrito a lavorare sul suo linguaggio! Nella coda alcuni riusciti momenti d'improvvisazione collettiva che sfociano quasi nel free.
Un'intro di piano apre Quatessence, brano originale dal sapore coltraniano molto riuscito; Before You Ask è una ballad di Pat in cui è possibile apprezzare il suo lato lirico. Earthlings ci catapulta nell'hard bop; il suo andamento sostenuto è un invito a nozze per le scorribande del chitarrista.
Think Tank è una delle migliori prove discografiche di Martino. Qualche pecca nella produzione: il suono del piano è piccolo, la batteria troppo avanti nel mix. Infine la poetica di Lovano non sembra adatta al progetto, specie se comparata all'esuberanza, a volte eccessiva, del batterista.
Mimmo Langella