Noti al grande pubblico principalmente grazie alla ballata More Than Words, quinta traccia dell’albumcapolavoro Estreme III - Pornograffitti (1990), gli Extreme si conquistarono un folto pubblico di appassionati grazie a una miscela esplosiva di diversi generi musicali, in primis funk e metal, condita qua e là da azzeccati intrecci vocali e sezione d’archi!
La storia degli Extreme si interruppe poco dopo la pubblicazione dell’album Waiting For The Punchline (1995), poco apprezzato da pubblico e critica e dagli scarsi risultati commerciali. A più di un decennio dall’ultimo lavoro in studio, la band di Boston, riunitasi nel 2004, rilascia Saudades De Rock, album composto da tredici brani originali più una bonus track risalente al primo demo della band, anno 1985!
La formazione è per i tre quarti quella classica, con Gary Cherone alla voce, Nuno Bettencourt alla chitarra e Pat Badger al basso. Alle pelli troviamo un valido Kevin Figueiredo, già militante con Bettencourt nei DramaGods (ex Population 1).
Partiamo dicendo che Saudades presenta sonorità ben più vicine ai primi tre album che a Waiting For The Punchline. Le influenze funk-metal tornano prepotentemente alla ribalta, con ritmiche infuocate e riff implacabili di potente ispirazione Zeppelin. Come da tradizione, poi, non mancano gli interventi solistici da parte di Nuno, abbondanti senza essere mai fini a se stessi, sempre mirati a esaltare la struttura canzone.
Tra i numerosi pezzi segnaliamo la traccia d’apertura, Star, con un bel riff terzinato e backing vocal in abbondanza. Al primo brano, che di tanto in tanto sembra strizzare l’occhio ai Queen di Tie Your Mother Down, segue Comfortably Dumb (nulla a che fare con i Pink Floyd), che vede Nuno alle prese con ritmiche funkeggianti rimandanti ai fasti di Pornograffitti. Take Us Alive ci mostra un lato finora sconosciuto dei poliedrici Extreme: il brano miscela il country con la grinta rock(abilly?!) di Bettencourt e soci. Il risultato è tanto inaspettato quanto piacevole e decisamente... spassoso! Chitarra clean e fraseggi a suon di corde a vuoto proprio non ce li aspettavamo dalla band di Boston, ma se i risultati sono questi, ben venga anche il country! Più in linea con lo stile canonico degli Extreme è invece Run, nel quale Nuno si lancia in un solo dal sound arditamente dissonante. Le ballate sono tre, due di matrice pianistica (Ghost e Peace (saudade)) e una affidata al sostegno in strumming della chitarra acustica (Interface). Sono tutti buoni pezzi, dalle linee vocali molto diverse l’una dall’altra, ma sempre azzeccate e accattivanti. Merita infine di essere citata la bonus track Americocaine, brano meno raffinato degli altri, ma dotato di grande energia e... di un solo di chitarra strepitoso!
Nel complesso, Saudades è un album più che buono, che denota grande maturità artistica e che ci restituisce degli Extreme in ottima forma tecnica. L’unica cosa che forse si può rimproverare al disco è una certa discontinuità tra un pezzo e l’altro dal punto di vista compositivo. Niente di grave comunque, Saudades De Rock non è il miglior disco della band, ma nel complesso è piacevole, ottimamente suonato e, soprattutto, di chiara impronta Extreme! E scusate se è poco...
Pierluigi Bontempi