California Guitar Trio
Whitewater
Inside Out 2004Tratto da Axe 95, Gennaio 2005
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Il California Guitar Trio torna con un nuovo lavoro, Whitewater, prodotto da Tony Levin.
Fin dalle prime note l'album ammalia con la splendida melodia di The Marsh, dal prepotente potere evocativo e dall'arrangiamento semplice e straordinario allo stesso tempo. Bert Lams, Paul Richards e Hideyo Moriya inoltre ci regalano un video con l'esecuzione live del pezzo e una spiegazione sulla sua origine.
Atlantis conferma l'iniziale impressione positiva, con la ricercata melodia del tema e un altrettanto ricercato suono di chitarra nell'esecuzione; molto crimsoniano l'accompagnamento! A proposito di suoni di chitarra, la band ha compiuto un grosso passo in avanti: sia le sonorità più naturali che quelle più sperimentali sono bellissime.
I brani si susseguono e anche il materiale più intricato scorre piacevolmente. Gli arrangiamenti, come al solito, sono splendidi: basta ascoltare Skyline per apprezzare l'abilità con cui i chitarristi dividono le parti e alla fine tutto suoni come un'incredibile unica chitarra. Il quarto brano, Mee-Woo, arriva dritto al cuore con la sua semplice melodia e i magnifici suoni. Anche in questo lavoro c'è spazio per Bach, con il Preludio BWV988 e la tecnica di circulation.
Come ho già spiegato in passate recensioni sui CG3, la tecnica consiste nel suonare una nota alla volta da parte di ogni chitarrista e far quindi circolare le note passandole da uno strumento all'altro: il risultato è sorprendente! Simpatico l'arrangiamento di Cosmo Calypso, un calypso appunto, costruito con intelligenza e sense of humor! Notevole anche l'utilizzo degli effetti per creare tappeti davvero all'avanguardia.
Quando arriva la title track sono ormai conquistato e appagato, ma questo brano riesce a sorprendere e a mostrare tutte le qualità tecniche e compositive del trio: è piacevolmente intricato sia dal punto di vista ritmico che armonico. A seguire, il pezzo in 7/4 Led Foot, quindi Relative Illusion, dalle forti tinte prog, e Red Iguana, in cui i King Crimson incontrano James Brown. Come ultimo brano i nostri tre moschettieri ci riservano un piccolo capolavoro pervaso di umorismo e gusto: Ghost Rider In The Storm, una cavalcata nella sterminata prateria western con tanto di citazioni dei Doors.
Ciò che continua ad affascinare di questo trio è che, durante l'ascolto, quel che prevale sono l'estasi e la bellezza della musica: il contenuto sopra ogni cosa!
Fabio Cerrone