Cover di Endless Road, Tommy Emmanuel

Tommy Emmanuel

Endless Road

Favored Nations Acoustic 2005

Tratto da Axe 97, Marzo 2005
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Occorre una certa cautela, quando ci si accosta a Tommy Emmanuel. Il chitarrista australiano, infatti, va trattato col medesimo timore reverenziale con cui riguardiamo i fenomeni della natura, capaci di incantare l'animo ma anche, come è tragicamente attuale, di incontrollabili devastazioni. Un momento: qui non si va accusando l'innocente e simpaticissimo Tommy di chissà quali danneggiamenti; più precisamente, il sentimento ambivalente è quello che lacera i precordi dell'appassionato seicordista all'ascolto delle inenarrabili gesta sonore dell'incredibile Emmanuel. Già, è imbarazzante assistere a uno che sul palco, imbracciando una semplice chitarra acustica, snocciola una ventina di brani uno più impegnativo dell'altro con la disinvoltura con cui un comune mortale, tuttalpiù, si abbottona la camicia. Non bastasse, grazie a una presenza scenica fuori dell'ordinario, le performance sono infarcite di gag, ammiccamenti e utilizzi impropri della chitarra (vedi gli assoli di "batteria") da vero animale del palco: chi ha visto il DVD Live At Sheldon Hall, sa di che parliamo! È però forse necessaria una breve presentazione, per chi non abbia confidenza col nostro eroe.

Tommy Emmanuel si appassiona alla chitarra acustica, come molti della sua generazione, sull'onda dell'ammirazione per il grande Chet Atkins, ma studiando allo stesso tempo lo stile di personaggi come Jerry Reed, Merle Travis e tutti gli altri maestri della chitarra suonata come fosse un pianoforte. In breve, Tommy diventa un virtuoso della chitarra acustica, conquistando anche il titolo onorifico di Certified Guitar Player (CGP) conferitogli da Chet in persona: ma non è solo questione di tecnica fulminante, ma anche del suo raffinato talento di arrangiatore, songwriter (ha anche scritto canzoni per Olivia Newton-John, Al Jarreau e Sheena Easton) e della sua moderna concezione melodica e armonica.

Senza spendere troppe parole, per comprendere quasi tutto di Tommy Emmanuel è necessario ascoltare Only (Favored Nations Acoustic), capolavoro tutto di composizioni originali, con trascinanti ragtime (Luttrell e Train To Dusseldorf) o belle canzoni strumentali (Those Who Wait o Mombasa); per comprendere proprio tutto (e vivere un'esperienza terrificante), non facciamoci sfuggire un'occasione di vedere Tommy dal vivo: ma teniamoci forte...

Ma veniamo ai giorni nostri, parlando di Endless Road, nuovo CD del chitarrista. In realtà, il disco è uscito già da alcuni mesi, ma viene ora ripubblicato (come già avvenuto per Only) dalla meritoria etichetta di Steve Vai.

Aprendo l'elegante confezione digipack e con una rapida scorsa delle ben 17 tracce, notiamo (siamo perspicaci!) una immediata differenza, rispetto a Only. Infatti, accanto a numerosi originali, troviamo vari arrangiamenti anche di pezzi celebri quali Mona Lisa o Somewhere Over The Rainbow. A beneficio dei chitarrofili, c'è anche, traccia per traccia, il dettaglio delle chitarre utilizzate, fra le quali non può mancare il modello signature Maton CGP 808

L'ascolto principia con la title-track che, facendo fede al titolo, è un lungo viaggio rapsodico in punta di plettro, con le aperture armoniche e le melodie cantabili tipiche della cifra dell'australiano, dove trova posto anche qualche rapidissima corsa quasi-flamenco. Ancora plettro per Tall Fiddler, trascinante fiddle-tune con sovraincisione di percussioni e saettanti passaggi para-violinistici.

Nel resto del disco c'è spazio, ovviamente, anche per i bassi stoppati e il thumbpick, come nel pop-ragtime (The Man With The) Green Thumb, nello standard fingerpicking Windy And Warm oppure nella sfida col metronomo di Son Of A Gun, omaggio alla tradizione ragtime di Travis e Haggard, ma con episodi che armonicamente ricordano Stevie Wonder.

Ancora, brani dove il groove trionfa, come Sanitarium Shuffle, dove Tommy è in jam con... se stesso, ovviamente in sovraincisione. Per riprenderci, possiamo ascoltare le parentesi più raccolte, l'ispirata ballad Morning Aire, la celticheggiante Bella Soave, dedicata alla cittadina italiana sede di un annuale festival di chitarra acustica, oppure la sentimentale Angelina. Poi, gli arrangiamenti, veri testi di studio sull'arte della chitarra sola e della riarmonizzazione. Per finire, Emmanuel si cimenta come... cantante, addirittura concludendo con Today Is Mine, brano di Jerry Reed per sola voce; come dire che la chitarra ha lavorato abbastanza e bisogna farla riposare! Insomma, un bel disco, registrato benissimo, con qualità musicali tali da accattivarsi anche un pubblico di non-chitarristi. Per i chitarristi acustici, invece, be', qui c'è da trascrivere e studiare per anni. 

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Maurizio Parri


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