What If… è il classico disco impossibile da riassumere in un paio di aggettivi. Accosta grandi pezzi a brani che faticano a spiccare il volo, picchi solisti di indiscutibile (e difficilmente arrivabile) qualità a sonorità complessive non sempre pienamente convincenti. Ma andiamo con ordine.
What If… è il nuovo lavoro firmato Mr. Big, una tra le band rock di maggior successo del pianeta. Il gruppo, tornato da un paio d’anni alla formazione originale, giunge così al settimo album in studio, a dieci anni di distanza da Actual Size [Wea/Atlantic, 2001]. Paul Gilbert, Billy Sheehan [basso], Pat Torpey [batteria] ed Eric Martin [voce] danno prova che, nonostante gli anni inizino a farsi sentire, la voglia e la capacità di fare grande rock sono rimaste intatte.
La produzione (in realtà non sempre impeccabile) è affidata all'esperienza di Kevin Shirley (Iron Maiden, Dream Theater, Journey, Joe Bonamassa…). Le sovraincisioni evidenti sono ridotte al minimo, cosa che fa ben sperare per la resa live dei pezzi.
Le danze sono aperte dall'ottima quanto efficace Undertow. Dal brano è stato realizzato il video impiegato per il lancio del disco. Su analoghi livelli di eccellenza si posizionano Stranger In My Life e la radiofonica All The Way Up. In quest'ultima in particolare la macchina Mr. Big lavora a pieno regime, con tutti gli ingranaggi del buon songwriting che interagiscono tra loro con precisione svizzera. Purtroppo non si può dire lo stesso di altri brani, in cui talvolta sembra mancare quel tocco di fantasia compositiva che permetterebbe di collocarli al di sopra di un buono, ma tutto sommato comune, pezzo rock.
Anche i suoni potrebbero essere migliori, la voce di Eric Martin godrebbe di una maggiore ariosità, mentre le ritmiche di Gilbert appaiono spesso mancanti di quella brillantezza che ne favorirebbe una migliore intelligibilità. Nonostante quanto detto, What If… resta un buon album con alcuni grandissimi pezzi, e i componenti della band si dimostrano ancora una volta performer fuori dal comune. Non ci sarebbe insomma da stupirsi se il prossimo disco si rivelasse un capolavoro.
Pierluigi Bontempi