Megadeth
United Abominations
(Roadrunner Records)
Axe metal Luglio - Agosto 2007
L’ultima fatica discografica dei Megadeth è un lavoro dal sapore fortemente classic e presenta una formazione totalmente rimaneggiata.
Per questo strepitoso ritorno al thrash tradizionale, troviamo infatti i fratelli Shawn e Glen Drover, rispettivamente alla batteria e alla chitarra. Glen proviene dalla vecchia scuola, chitarrista degli Eidolon dal ‘93 e di King Diamond dal ‘98 al 2000; ha uno stile molto diverso da quello di Marty Friedman. Distante dalle scale esotiche, si rifugia sapientemente nelle scale minori, un cliché thrash anni ‘80 assolutamente in linea con l’album. Tanti gli assoli in questo disco: un’abitudine ormai in disuso, ma che fa sempre un certo effetto, soprattutto dal vivo. Il CD apre con Sleepwalker, mettendo immediatamente in chiaro le intenzioni dei quattro riffmaker: dura al punto giusto, espone un riff classico prima di arrivare ai due soli di Dave Mustaine e Drover. Prosegue il discorso Washington Is Next!, con tanto di chitarre armonizzate nel tema principale, solo in tapping e sweep picking. Speed metal per Never Walk Alone... A Call To Arms, che presenta un riff in levare nella strofa e ricorda il periodo di Youthanasia; bello il solo finale armonizzato in stile Maiden. La title track, palesemente contro l’amministrazione Bush, arriva come un macigno, anche se il ritornello fa un po’ canzonetta radiofonica. Gears Of War comincia con un intro in minore arpeggiato e riffone mosh che farà la gioia dei vecchi headbanger. Blessed Are The Dead passa inosservata ma fa da apripista alla spettacolare Play For Blood, in stile Pantera; eccellente song con il riff in levare da manuale, vincente e trascinante: uno dei pezzi migliori del disco. A Tout Le Monde (Set Me Free), strano brano già presente su Youthanasia, è la quasi-ballad del disco; alla voce è ospite Cristina Scabbia dei Lacuna Coil. Ancora riferimenti politici in Amerikhastan, con intro parlato e solo acidissimo. Thrash di classe in You’re Dead, bellissimo il solo in tapping di Drover. Chiude il CD Burnt Ice, molto simile nello stile alle composizioni degli Annihilator. In definitiva un bel disco che richiama i vecchi fasti di Rust In Peace, sottolineando quanto la band sia in forma strepitosa. Un lavoro che non deluderà i fan della…Megamorte.
jurij gianluca ricotti