Dream Theater
Six Degrees Of Inner Turbulence: Gli esempi.
BLIND FAITH - ritmica
Siamo in tonalità di La minore e il riff, tanto per cambiare, è dispari. La prima cosa da fare è sentire dove cadono gli accenti ritmici, quelli marcati dalla batteria, per intenderci. Possiamo intendere il 14/8 in due modi: o 14 note da 1/8 (il che è un rompicapo pazzesco), oppure dividendo in gruppi di note. Raggruppando le note in gruppi di due e di tre, il 14/8 potrebbe essere visto come quattro gruppi di tre ottavi e un gruppo di due, che è la soluzione scelta dai Dream Theater, Il riff quindi è così articolato: 3+3+2+3+3. Stessa cosa per il 13/8: un ottavo in meno, quindi tre gruppi di tre e due di due. Nel caso specifico troviamo 3+3+2+3+2.
BLIND FAITH - solo
Siamo a metà del solo e già non si capisce più niente. Tutto è costruito su un tempo in 7/4, ma è suonato in modo da sembrare un 4/4. La tonalità è LAm e tutto il solo ha un sapore blues grazie alla 5ª, alla 9ª e all'11ª che sono messe in risalto. È un solo per gli amanti della sette corde, anche se in questa parte il si basso viene usato solo alla fine. Nell'intero solo si fa spesso uso del fa# (sesta maggiore, che conferisce un sapore dorico).
THE GREAT DEBATE - ritmica
Siamo in tonalità di REm e la parte in 6/4 riguarda le due battute prima del ritornello, mentre il 7/4 è quello che c'è nel ritornello. Quando il tempo è in quarti, si può comunque suddividere in ottavi. 6/4 = 12/8. Quindi, i 12/8 potrebbero essere suddivisi in quattro gruppi di tre ottavi (ottenendo così il tempo composto tanto usato nel blues), ma la genialità dei Dream Theater sta proprio qui! Per loro, il 6/4, o 12/8, è 2+2+3+2+3. Così, si sconvolgono tutti gli accenti ritmici e quello che prima era lineare (quattro gruppi di tre note), adesso diventa "strano". Il 7/4 (14/8) ha un quarto in più, che, in questo caso, viene messo alla fine: 2+2+3+2+3+2.
THE GREAT DEBATE - solo
Per quanto riguarda il solo, ho scelto di trascrivere la parte centrale, che secondo me è la più interessante. Parte dello stile di Petrucci si evidenzia nelle prime due battute. Il primo accordo è Fa#m (secondo grado di MIm dorico); le note scelte "girano intorno" all'accordo. Quello che salta all'occhio, o meglio all'orecchio, sono tutti quegli spostamenti di accenti che confluiscono ritmicità al pezzo. Quando si arriva al Mim, le cose si calmano e ancora una volta viene disegnato l'accordo con dei salti di ottava e di quinta per concludere con un arpeggio di Mim.
SOLITARY SHELL
Da questo brano del secondo CD, l'intro di chitarra acustica. Siamo in tonalità di SI. Ho scelto questo pezzo non per la sua difficoltà, ma per la scorrevolezza, nonostante sia un sette quarti. Ci sono due chitarre acustiche sovrapposte, una che suona un Sisus4 con una ritmica a sedicesimi mentre l'altra esegue questo riff. Scomponendo il sette quarti in ventiquattro sedicesimi più un quarto messo alla fine. I sedicesimi vengono raggruppati in quartine e il gioco è fatto! Quello che lo rende così saltellante sono quelle pause messe in modo che si alternino tra battere e levare.
ABOUT TO CRASH (REPRISE)
Non si poteva fare a meno di trascrivere un riff così potente! È l'intro di chitarra, e siamo in MI misolidio. Questo è, secondo me, un frutto del G3! Si avverte l'influenza di Vai e Satriani. Essendo misolidio, la settima si sente ed è presente su tutte le battute. Alla fine si avvertono anche la quarta eccedente (o nota blues) e la seconda eccedente.
THE GLASS PRISON
Primo brano del primo CD; questo è l'intro di chitarra classica che viene doppiato poi dall'elettrica. Siamo in tonalità di SIm. All'apparenza può sembrare un comune e semplicissimo riff, ma se lo si esamina bene si nota che in due battute cambiano quattro accordi e la chitarra li fa sentire tutti. Inizia con il Sim, poi il La, Sol e Sol#dim.
Lorenzo Carancini