“Quando impari a suonare hai la smania di ripetere nota per nota tutti i soli di chi ammiri. È giusto, ma, una volta acquisite le tecniche, se vuoi emergere devi evolvere e capire che è più utile staccarti da quei soli di chitarra, assorbendone l’approccio, il feeling e conservandoli come ispirazione nella tua personale interpretazione. Mi sono staccato velocemente dalla tendenza a ripetere “lick by lick” quelli di qualcun altro; addirittura, ultimamente, mi piace sempre di più lasciarmi sorprendere e godere della musica di altri senza l’urgenza di capire esattamente quello che suonano e come. Prima che ci lasciasse, ebbi l’opportunità di vedere più volte il grande Allan Holdsworth da vicino. È un chitarrista che mi ha sempre meravigliato e confuso, e visto da vicino mi confondeva anche di più! Ma mi piaceva la sensazione di stupore dinnanzi a qualcosa che non capivo. Era… bellissimo. Un po’ come quando ti stupiscono i grandi illusionisti. Ti piace essere sbalordito e non senti la necessità di conoscere i loro trucchi, altrimenti lo stupore svanirebbe…” Ci piace iniziare così, stralciando uno dei molteplici concetti espressi da Greg Howe durante questa lunga intervista per l'uscita di Wheelhouse (Greg Howe / Bad Racket), ultima fatica solista (a forza di librerie IR - Impulse Responses) ben nove anni dopo Sound Proof...
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- Scritto da Fabrizio
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