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Nel mio home studio ho una decina di chitarre elettriche, tra Fender, Gibson e alcune di liuteria. C’è un po’ di tutto: chitarre acustiche, ukulele, mandolini... Per quanto riguarda gli ampli, utilizzo due Mezzabarba Z18 in stereo ripresi con due microfoni AKG C214. Ovviamente, come quasi tutti i chitarristi del pianeta, ho tanti pedalini sparsi qua e là, che scelgo in base alle situazioni... Sicuramente tra i miei effetti non mancano mai i TEFI Vintage Lab, Strymon Big Sky [reverb] e Pigtronix Echolution 2 Ultra Pro [delay analogico/digitale; ndr]. Secondo me, in un grande disco chitarristico, la chitarra non deve necessariamente stare sempre avanti o al primo posto in tutti i brani. Un bel disco significa prima di tutto un bel disco di musica, non di chitarra. Penso che si debba avere una visione più ampia della musica, non incentrata esclusivamente sul proprio strumento. Soprattutto, tengo sempre a sottolineare due aspetti importanti in un disco: la melodia e il suono. Sono pochi i chitarristi che sviluppano grandi idee, complesse ma melodiche, e con suoni decisamente moderni e interessanti. Tra i miei preferiti, potrei citare Kurt Rosenwinkel, Bill Frisell, Gilad Hekselman, Scott Henderson, Pat Metheny.