Ecco una frase che tutti noi abbiamo ascoltato almeno una volta…
Ascolta il relativo esempio
L'avete riconosciuta? Ebbene sì, trattasi proprio del solo di Jimmy Page da Stairway To Heaven, celebre brano dei Led Zeppelin. In realtà, è solo un piccolo frammento del famosissimo solo, più precisamente un classico esempio di lick basato su una scala minore pentatonica, e, visto che parleremo proprio di pentatoniche, questa frase, tramite sovrapposizioni e altri “stratagemmi”, guiderà il nostro orecchio attraverso un viaggio alla scoperta di nuovi colori. La frase presa in esame, basata sulla scala di LAm pentatonica suonata su un accordo di Lam, fornisce il classico suono rock-blues.
Ora, proviamo a suonare lo stesso lick una quinta sopra, ovvero in MIm pentatonica (esempio 2), lasciando inalterato l'accordo di Lam: cosa succede?
Ascolta il relativo esempio
La frase funziona ugualmente, ma il suono ottenuto sarà diverso; infatti MIm pent = mi, sol, la, si, re = 5ª, m7ª, 1ª, 9ª, 11ª di Lam. Il tutto sarà spostato, poiché non partiremo più dalla tonica dell'accordo, ma dalla 5ª e così via, inoltre il suono dell'estensione di nona fornirà una maggiore "apertura" sonora. Di fondamentale importanza per ottenere questa sonorità è ricordare la "regola": su un accordo m7 suoniamo una min. pent. una quinta sopra. Procediamo oltre e vediamo le altre possibili pentatoniche sovrapponibili su un accordo minore, ovvero: SIm pent. (un tono sopra l'accordo min.) e REm pent. (una quarta sopra). Le sonorità risultanti dall'uso di queste due pentatoniche sull'accordo di Lam7 saranno meno stabili, ma comunque interessanti e utili (proviamo a improvvisare altre frasi usando le stesse pentatoniche).
SIm pent. = si, re, mi, fa#, la = 9ª, 11ª, 5ª, 6ª, 1ª.
REm pent. = re, fa, sol, la, do = 11ª, m6ª, m7ª,1ª, m3ª.
Ovviamente, la prima avrà un sapore dorico, vista la presenza della 6ª, mentre la seconda possibilità, contenendo la 6ª minore, produrrà sonorità eoliche.
Spostiamoci ora su accordi maggiori. Su un eventuale La magg., la frase di Page potrà essere suonata sul sesto grado (FA#m pent.), sul terzo grado (DO#m pent.), un tono sopra (SIm pent.), un semitono sotto (SOL#m pent). Le prime due saranno più melodiche e vicine all'accordo.
FA#m pent = fa#, la, si, do#, mi = 13ª, 1ª, 9ª, 3ª, 5ª di Lamagg;
DO#m pent = do#, mi, fa#, sol#, si = 3ª, 5ª, 13ª, 7ª, 9ª di La magg. La pentatonica di SIm, contenendo la 4ª, non è sicuramente un'ottima scelta, mentre è molto interessante la sonorità lidia fornita da SOL#min pent., che contiene la #4ª (come abbiamo fatto per gli accordi minori, memorizziamo le distanze intervallari fra l'accordo e le pentatoniche sovrapposte es.: min. pent. un semitono sotto l'accordo maggiore = sonorità lidia, ecc.).
Passiamo ora ad accordi di settima dominante. Su un accordo di La7, potremmo suonare min. pentatoniche una quinta sopra (MIm pent.), una sesta sopra (FA#m pent.) o un tono sopra (SIm pent). MIm pent. = mi, sol, la, si, re = 5ª, m7ª, 1ª, 9ª, 11ª di La7, con un suono aperto e sospeso ottimo per accordi sus7 (misolidio);
FA#m pent. = fa#, la, si, do#, mi = 13ª, 1ª, 9ª, 3ª, 5ª di La7;
SIm pent. = si, re, mi, fa#, la = 9ª, 11ª, 5ª, 13ª, 1ª di La7.
Ora, per accordi di dom.7 alterati o per sonorità out su dominanti 7 possiamo usare min. pentatoniche una min. 3ª sopra l'accordo o un tono sotto (per quanto riguarda il discorso out ci sono tantissime altre possibilità, che vedremo in seguito). Proviamo ad applicare queste formule su un accordo di La7 alt. :
DOm pent. = do, mib, fa, sol, sib = #9ª, b5ª, #5ª, m7ª, m9ª di La7 alt; questa pentatonica, dunque, fornisce tutte le alterazioni dell'accordo (m9ª,#9ª, b5ª e #5ª) e sarà utilissima per avere una sonorità superlocria.
SOLm pent. = sol, sib, do, re, fa = m7ª, m9ª, #9ª, 11ª, #5ª di La7 alt.
Passiamo ora a un accordo m7(b5), dove sovrapporremo le min. pentatoniche una terza minore sopra, una quarta sopra e un tono sotto l'accordo. Su Lam7b5 useremo Dom pent. = do, mib, fa, sol, sib = m3ª, b5ª, m6ª, m7ª, m2ª per una sonorità locria; REm pent. = re, fa, sol, la, do = 4ª, m6ª, m7ª, 1ª, m3ª di Lam7(b5); SOLm pent. = sol, sib, do, re, fa = m7ª, m2ª, m3ª, 4ª, m6ª di Lam7(b5).
Finora, abbiamo trattato gli accordi più ricorrenti. Di fondamentale importanza, a questo punto, è ripercorrere in sintesi il nostro viaggio con le relative formule:
accordi m7 = min. pent. una quinta sopra, un tono sopra (dorico) e una quarta sopra (eolico).
Accordi magg7 = min. pent. una sesta sopra, una terza sopra, un tono sopra, un semitono sotto (lidio).
Accordi dom7 = min. pent. una quinta sopra (misolidio), un tono sopra (misolidio), una sesta sopra.
Accordi dom7 alt. = min. pent. una terza minore sopra (superlocrio), un tono sotto.
Accordi m7b5 = min. pent. una terza minore sopra (locrio), un tono sotto (locrio), una quarta sopra.
Dopo questo piccolo riepilogo, va detto che non sempre la nostra frase guida sarà adatta a tutte queste applicazioni, quindi cominciamo a sperimentare creando nuovi fraseggi pentatonici adatti alle diverse sonorità degli accordi presi in esame. Proviamo inoltre ad applicare queste sovrapposizioni anche su progressioni che contengono diversi tipi di accordi. Un divertente esempio potrebbe essere l'applicazione di pentatoniche su un classico turnaround IIm, V7alt, I, VI7alt come Rem7, Sol7alt, Domagg7, La7alt. Prendendo spunto dal lavoro svolto finora e dal nostro specchietto, potremo usare diverse pentatoniche per improvvisare attraverso questa progressione. Molto semplice e divertente comunque sarà improvvisare usando pentatoniche distanti un semitono: per esempio su Rem7 potremo applicare LAm. pent.; su Sol7alt, SIbm pent.; su Domagg7, SIm pent. e su La7alt, DOm pent.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Proviamo anche altre possibilità, considerando che non è necessario che le pentatoniche usate siano distanti un semitono, basta mantenere una buona risoluzione nel passare dall'una all'altra.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Per ampliare le possibilità di uso delle pentatoniche su accordi di settima dominante alterati o di pentatoniche "alterate" da usare su accordi di dominante, per un suono "out" o per altri scopi, vediamo come costruire nuove scale. Prendiamo in esame la scala diminuita semitono-tono, usatissima per accordi di settima dominante alterati e non. Essa è costruita sulla seguente formula: 1ª, m2ª, m3ª, 3ª, b5ª, 5ª, 6ª, m7ª. Ora costruiamo delle scale a cinque note (pentatoniche) all'interno delle otto note fornite dalla scala diminuita semitono-tono.
Per la prima scala (vedi esempio, nella seconda battuta un'applicazione pratica) ho scelto la combinazione dei seguenti intervalli, estrapolati dalla scala semitono-tono: 1ª, m2ª, 3ª, 5ª, m7ª, quindi, partendo dal la, otterremo le seguenti note: la, sib, do#, mi, sol.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Possiamo anche ottenere una pentatonica simile, ma con la terza minore al posto della terza maggiore: 1ª, m2ª, m3ª, 5ª, m7ª, ovvero: la, sib, do, mi, sol.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Oppure costruirne una senza m7: 1ª, m2ª, m3ª, 5ª, 6ª, la, sib, do, mi, fa#.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Ovviamente ci sono molte combinazioni possibili, più o meno distanti da una classica minore pentatonica: sta a voi sbizzarrirvi nella sperimentazione. Qualsiasi combinazione di cinque note derivata dalla scala semitono-tono potrà essere usata: 1ª, m2ª, 3ª, b5ª, m7ª; 1ª, m3ª, b5ª, 5ª, m7ª; 1ª, m3ª, 3ª, 5ª, m7ª; 1ª, m2ª, m3ª, 3ª, 6ª; 1ª, m2ª, 3ª, b5ª, 6ª; etc. Ora, proviamo a suonare gli esempi e tutte le possibili pentatoniche su accordi di settima dominante alterati o su accordi di settima dominante, per creare una sonorità out. Potremmo anche provarle, sempre per ottenere sonorità out, su accordi minori, favorendo la diminuita tono-semitono a quella semitono-tono usata finora, (questo perché la struttura della diminuita tono-semitono si adatta meglio agli accordi minori). Applicheremo perciò le nostre frasi su un Solm7, visto che LA semitono-tono è uguale a SOL tono-semitono, e, di conseguenza, anche su Sibm7, Rebm7, Mim7 (vista la simmetria offerta dalla scala diminuita). Teniamo sempre ben presenti gli intervalli che evidenziamo rispetto all'accordo, perché è quello che conta. Quando sovrapponiamo una pentatonica, selezioniamo ed evidenziamo le sue note rispetto all'accordo su cui stiamo suonando e non pensiamo solo alle diteggiature. Per quanto riguarda comunque queste ultime, ricordiamo che questo materiale deriva dalla scala diminuita, che essendo simmetrica, ci offre la possibilità di suonare la stessa scala e diteggiatura ogni intervallo di terza minore. Potremo così usare le nostre pentatoniche partendo da la, do, mib, fa#, e, semplicemente utilizzando le stesse diteggiature spostate per terze minori, ci ritroveremo a coprire tutte le zone della tastiera con la stessa forma. Niente male, eh?
Inoltre, questo non è esattamente come spostare degli arpeggi diminuiti ogni terza minore, dove le note sono tutte equidistanti e quindi sempre le stesse, ma, partendo dalle note la, do, mib, fa# e suonando le nostre pentatoniche alterate, otterremo note diverse anche se le diteggiature rimangono le stesse.
Potremmo quindi passare da un tipo di pentatonica alterata all'altra…
Ascolta il primo e il secondo esempio
… oppure da una pentatonica a un'altra uguale, ma spostata una terza minore, un tritono o una sesta sopra.
Ascolta il primo e il secondo esempio
A questo punto passerei ad analizzare le possibilità offerte dalla scala minore pentatonica riguardo la costruzione di accordi. L'esempio mostra dei bicordi costruiti per intervalli di quarta, usatissimi anche durante linee solistiche. Proviamo ad applicarli ai concetti di sovrapposizione esplorati finora, usando l'esempio con le possibili pentatoniche applicabili sui vari accordi. Un'altra possibilità è quella di applicare a questa scala i concetti di pandiatonicismo o scale chord voicing. Praticamente parlando, visualizziamo tutte le note di LAm pent. sulla tastiera e creiamo degli accordi selezionando alcune di queste note, non più necessariamente per intervalli di terza, ma favorendo le sonorità e i colori derivanti dalle combinazioni di diversi intervalli.
Ascolta l' esempio
L'esempio seguente mostra la costruzione di accordi dagli ampi intervalli (precisamente di quinta), ottenendo un suono molto "ampio" e vagamente "orientaleggiante". Partendo dal primo voicing costruito ci sposteremo avanti diatonicamente ottenendo gli altri quattro accordi; avremo così cinque accordi, ognuno costruito su una nota della nostra scala.
Ascolta l' esempio
Nell'esempio successivo ho scelto degli intervalli ampi di 5ª tra la prima e la seconda voce e tra la terza e la quarta voce e degli intervalli di 2ª tra la seconda e terza voce.
Ascolta l' esempio
Nel prossimo esempio, avremo un intervallo di 4ª tra la prima e la seconda voce, di 2ª tra la seconda e la terza voce e di 3ª minore tra la terza e la quarta voce. Ovviamente, questi intervalli si modificheranno automaticamente nel costruire i successivi voicing diatonici. Molto interessanti, comunque, le sonorità fornite dall'intervallo di 4ª e quello di 2ª.
Ascolta l' esempio
Nell'esempio successivo gli intervalli sono di 2ª per le note più basse, di 3ª minore (che poi si trasformerà anche in 2ª) per le note più alte e di 5ª per le note interne. Il fatto stesso di avere determinati intervalli fra le voci interne o quelle superiori varierà molto il sound finale dell'accordo. Tutti questi accordi derivano dalla scala di LAm pent., quindi i più audaci potranno applicare i concetti di sostituzione visti finora anche per gli accordi e usare questi voicing per altri accordi che non siano Lam, per vedere cosa succede in termini di intervalli evidenziati (vedi esempio).
Aascolta l' esempio
Vediamo cosa succede usando i voicing ricavati nell'esempio precedente su un accordo di Rem7 (min. pent. una quinta sopra). Ho evidenziato tutti gli intervalli ricavati rispetto all'accordo di Rem7. Alcuni accordi saranno poco efficaci, altri molto interessanti, in quanto evidenzieranno le estensioni dell'accordo. Suoniamo l'esempio con Re come tonica e giudichiamo i colori ottenuti.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Per concludere, applichiamo i voicing del terzultimo esempio su un accordo di Fa#7alt. (min. pent. una m3 sopra, sonorità superlocria). Le sonorità ottenute, come possiamo vedere dagli intervalli evidenziati, a volte sono molto dissonanti e un po' estreme, contenendo, come nel caso del primo voicing, tutte le alterazioni dell'accordo di settima dominante, ma il risultato è comunque molto interessante.
Ascolta il primo e il secondo esempio
Proviamo a sovrapporre tutti gli esempi o altri voicing dalla scala minore pentatonica sui rimanenti tipi di accordi, scartando quelli meno convincenti e memorizzando quelli migliori. Be', il nostro viaggio a bordo della scala minore pentatonica finisce qui. Spero che tutto ciò possa in qualche modo essere utile a espandere l'uso di questa scala, che a volte viene ingiustamente giudicata troppo limitativa e associata esclusivamente al blues. Buon divertimento!
Fabio Cerrone
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