Lo switch Repeat consente di attivare le ripetizioni infinite dell’audio catturato dai delay. Il citato Encoder, oltre che ruotato, può essere anche… spinto, attivando o disattivando la modalità Tempo, che consente di sincronizzare i delay con il tempo in BPM (regolabile a mano o tramite tap) e con varie suddivisioni ritmiche (terzine, crome puntate, ecc.). Sempre via Encoder, possiamo salvare fino a 20 preset, organizzati in 10 banchi. Chi ama le salse, apprezzerà la modalità Catchup, che fa in modo che, una volta richiamato un preset, i potenziometri diventino operativi solo dopo essere ruotati (con l’aiuto del display) fino al valore del preset, allo scopo di evitare brusche modifiche. Connettendo l’unità nel loop, si ha la possibilità di attivare la funzione Killdry e di spedire solo il suono effettato agli output, regolandone il volume con il controllo Mix. Citiamo quindi le tre diverse modalità di bypass, che consentono di saltare solo il DSP, oppure aggirare tutto il circuito tramite relé (true bypass), o ancora di bypassare il DSP senza però tagliare la coda del delay. Insomma, un sacco di opzioni: e ce ne sono ancora, se si accede al System Mode, con scelte relative alle funzioni MIDI, agli switch esterni, ecc. Come in ogni prova, si raggiunge il punto più temuto dal tester, dove il medesimo deve impegnarsi a convertire in parole le incorporee sensazioni sonore. Chi ha avuto a che fare con il design sonoro Eventide, si sarà trovato immerso in lussureggianti paesaggi sonori, tali da rendere evocative e creativamente fervide anche le singole note. Il TimeFactor non è da meno, dimostrandosi degno del blasone fin dal primo avvio. Un elogio va ai bei preset, che coprono tutte le esigenze stilistiche, dal ribattuto discreto, alsoundscape, al… delirio; grazie alla qualità di questi preset, i pigri potranno campare di rendita per un bel po’, prima di impegnarsi nella programmazione. Il timbro dello strumento è assolutamente rispettato, con la chiara limpidezza tipica della Casa. Per una padronanza completa dell’unità è indispensabile lo studio del manuale; ciò nonostante, l’utilizzo del pedale è abbastanza intuitivo. Come già accennato, la versatilità è ampia e tale da coprire le più diverse esigenze: ma il TimeFactor va considerato un vero strumento musicale, che nelle mani degli sperimentatori potrà scatenare tutto il suo caleidoscopico potenziale. Difetti, in tutta franchezza, non riusciamo a trovarne; possiamo parlare semmai di gusti e del fatto che gli appassionati di sonorità vintage e tutti coloro legati alle timbriche rock-blues più classiche non saranno probabilmente soddisfatti della tendenza hi-fi del processore. Altro neo può essere la ridotta durata del looper in alta qualità, che come già detto è limitata a 12 secondi. Il prezzo medio d'acquisto è appetitoso e consente l’approccio alla qualità Eventide anche ai meno abbienti, e ai musicisti…
Maurizio Parri