TUTTE LE SFUMATURE DEL BLUES
Axe 62
Cosa c'è di più semplice e più ricco del blues? Tre accordi che hanno girato il mondo, incarnandosi di volta in volta nella disperazione del nero mollato dalla fidanzata, oppure come dinamico sostegno per le evoluzioni dei boppers, o ancora come veicolo di lunghe e scatenate jam session.
Una forma universale, quindi, questa delle care vecchie dodici battute: così, ci siamo detti, perché non (ab)usare di questo vecchio e intramontabile schema per propin... ehm, proporre delle vivaci e musicali lezioncine d'armonia applicata? Perciò, dopo aver distolto alcuni fra i nostri più feroci collaboratori dalle loro occupazioni abituali (cioè, sbranare quarti di bue crudo fra fette di pan...diatonico), abbiamo affidato loro la creazione di arrangiamenti "nello stile di...", rielaborando, e stravolgendo ove necessario, il consueto giro blues: ma, per quanto siano radicali le rielaborazioni, possiamo sempre giocherellarci sopra con le sapide note della scala pentatonica. Ed ecco a voi il blues visto da tante angolazioni diverse... E, la prossima volta, il giro di DO!
HEAVY BLUES
di William Stravato
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Era ora che si proponesse un blues in una versione diciamo... più movimentata, nella tonalità molto chitarristica di RE minore, che si presta a riffetti shred-rockettari molto appetibili; per questo ci siamo ispirati a uno stile heavy-rock dal sapore un po' vaiano, permettendoci di apportare nei limiti del possibile alcune variazioni armoniche, cercando di non stravolgerne troppo l'intenzione heavy... Buon divertimento! Dopo un bella sestina, tanto per rompere il ghiaccio, si consiglia nelle prime quattro battute l'uso del palm-muting per tenere sotto controllo la dinamica dell'accompagnamento, ormai un classico tra le tecniche del chitarrista rock; abbiamo inoltre aggiunto un fill sull'ultimo movimento di ogni battuta per dare movimento all'accompagnamento Power chord fioriti nelle battute successive: noi, sicuramente, daremo più fuoco alle valvole col guadagno del nostro ampli, per un sound decisamente più heavy. Alla fine, abbiamo aggiunto 4 battute di Rem da ripetere ad libitum, ove possiamo finalmente lasciarci andare a un solo libero o a una jam finale per eventuali serate infuocate con amici, e dare in questo modo un senso alla dura giornata dello shredder!
STEELY BLUES
di Lello Panico
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Tanti anni fa, mi è capitato un lavoro radiofonico (RAI) molto divertente, nella trasmissione Esercizi di stile, dove la band suonava live in studio interpretando uno stesso brano nei vari stili appartenenti alla tradizione americana: da rock a funk, country, jazz, blues, e chi più ne ha, più ne metta. Ora, la redazione di Axe propone a noi collaboratori una cosa simile: cioè, arrangiare in vari stili un blues...Fin qui tutto bene, se non fosse che a me hanno rifilato una bruttissima gatta da pelare: Steely Dan! Come diavolo si fa ad arrangiare un normale blues nello stile di Donald Fagen e Walter Becker? Non lo so: e non so neanche se i suddetti avrebbero mai pensato di fare un lavoro del genere. L'unica strada possibile, per me, è quella del... manicomio musicale: e gli Steely Dan, in questo, sono davvero i numeri uno...Nella versione che segue, in LAm, la ritmica è molto funky e gli accordi, adattati alla chitarra, ricalcano lo stile pianistico di Fagen, con quei riff di gran classe (ma assolutamente fuori di testa) che hanno contraddistinto tanti album della band. Ho imbottito l'esempio di accordi sospesi e triadi sovrapposte, tanto care ai due pazzi scatenati, che, per inciso, hanno collezionato quattro Grammy con Two Against Nature, oltre al diploma ad honorem della Berklee di Boston... Non male, eh?