UN VIBRATO ALL’ALTEZZA
Un inconveniente comune alla maggior parte delle leve in uso all'epoca, compresa la Bigsby, è un ritorno non sempre preciso all’intonazione originale dopo l’uso. Fender realizza un prototipo che sembra molto più preciso di ogni leva dell’epoca, ma a un prezzo non previsto: un deciso calo di sostegno delle note. Occorrono sei mesi di studio e diversi prototipi, ma alla fine la soluzione trovata risulta efficace, elegante e priva di controindicazioni. Invece di una leva separata dal ponte, Leo opta per una struttura che integra i due elementi, con un blocco inerziale che aggiunge massa e scongiura la perdita di sostegno che affliggeva le versioni precedenti; sei sellette indipendenti consentono di regolare intonazione e altezza di ogni corda individualmente. Al nome della chitarra provvede Don Randall, presidente della Fender Sales Inc. La Stratocaster è pronta al lancio definitivo. Il risultato finale riassume la filosofia già stabilita con la Telecaster: costruzione modulare, che consente la facile sostituzione di ogni componente, disposizione dei controlli a portata di mano, sagoma comoda che permette di indossare lo strumento e un equilibrio estetico impeccabile.
1954, LA STRATO-APPARIZIONE
I materiali scelti per la realizzazione della nuova chitarra Fender sono gli stessi usati per la Telecaster, con corpo in frassino, manico monoblocco di acero, pickup con calamite in alnico, ma calibrate in altezza per un maggiore equilibrio di volume fra le corde di diverso spessore, avvolgimento in filo di rame rivestito in heavy formvar invece del plain enamel usato precedentemente. La resistenza media dell'avvolgimento è di circa 6 kOhm, i potenziometri dei controlli di volume generale e tono dei pickup al manico e al centro (quello al ponte è lasciato privo di tono per garantire la massima brillantezza) sono logaritmici da 250 kOhm. Come sulla Telecaster, il pickup al ponte è inclinato per avere più corpo sulle frequenze basse. La nuova Fender Stratocaster è offerta a un prezzo di listino di $249.50, più $39.50 per la custodia rigida, sagomata per i primi esemplari. Disponibile anche una versione priva di leva per $229.50 (senza custodia). Sempre per distinguerla dalla Telecaster, che ha finitura Blond e battipenna nero, la Stratocaster è verniciata in un Sunburst a due toni e ha il battipenna bianco monostrato, fissato tramite 8 viti (alcuni rari esemplari hanno il battipenna in metallo anodizzato oro). I primi esemplari hanno le manopole dei controlli leggermente più piccole e di forma leggermente diversa da quelle usate in seguito e i coperchi dei pickup hanno angoli più arrotondati. Dopo pochi mesi entrambi i componenti sono sostituiti da altri di materiale plastico piuttosto rigido, simile alla bakelite; ma la loro tendenza a spaccarsi porta alla sostituzione, nel ’56, con un composto a base di nylon, più flessibile e duraturo, riconoscibile per un bianco più lucido.