1956, FRASSINO ---> ONTANO
Il frassino (ash) ha un suono brillante e belle venature, ma è difficile da lavorare e nel ’56 Fender decide di costruire le casse in ontano (alder), meno bello, ma facilmente reperibile, più costante nelle specifiche e, soprattutto, con meno problemi nella verniciatura. Il cambiamento porta a una leggera variazione delle caratteristiche sonore, con un timbro generalmente più caldo (da notare che gli esemplari con finitura blonde continuano ad essere realizzati in frassino). Sempre nel ’56 è offerta la possibilità di ordinare lo strumento con il corpo verniciato nel colore scelto dal cliente. A giudicare dagli esemplari d’epoca certamente originali, sembra che i primi colori custom fossero limitati a nero, blond e rosso.
ARRIVA IL PALISSANDRO
Nel corso del ‘59 il manico monoblocco in acero è sostituito da uno con tastiera in palissandro, portando una nuova variante alle caratteristiche sonore dello strumento. Un altro cambiamento riguarda il battipenna, a tre strati a base di nitrato e con montaggio a 11 viti. Le versioni precedenti hanno parti di plastica che tendono a ingiallire con il tempo, assumendo, secondo il grado di esposizione, diverse sfumature crema; i nuovi battipenna tendono invece ad assumere un lieve alone virato sul verde. La tastiera di palissandro applicata dal ’59 sui manici, ha raggio di curvatura di 7” e base piatta: è nota come slab board. A Fender sembra che la proporzione fra il palissandro della tastiera e l'acero del manico non sia ottimale, così dal ’62 decide di adottare una tastiera a base curva (veneer board) che, grazie alla percentuale maggiore di acero nel manico, dovrebbe portare teoricamente a un timbro più brillante.