LES PAUL STANDARD, 1960
Nel 1960 tre fattori importanti marcano la differenza nel campo Les Paul: per la prima volta nel catalogo Gibson è usata la denominazione Standard per il modello base; la finitura è più consistente grazie a una nuova formula con un rosso più durevole e intenso, noto come tangerine red o tomatoe red; il manico diventa più sottile, prefigurando quello ultrasottile delle SG/Les Paul, che sostituiranno la serie originale l'anno successivo. Fra i dettagli, notare le manopole, simili a quelle usate in precedenza, ma con la parte superiore riflettente, e le palette delle meccaniche, con doppio anello alla base.
LES PAUL MODEL, 1952
Notare il ponte/attaccacorde a trapezio. Questa prima versione non è particolarmente amata per l’angolazione del manico non ottimale che ne riduce il potenziale quanto a suonabilità. L’innegabile importanza storica la rende appetibile soprattutto per i collezionisti, ma per qualche musicista le qualità sonore sono sufficienti a perdonarne la difficoltà d’uso.
LES PAUL MODEL, 1954
Notare in alcuni punti la colorazione tendente al verde, dovuta all’ossidazione della polvere di bronzo della formula a contatto con l’acidità del sudore. Usato anche da Michael Bloomfield, questo modello per un breve periodo è stato molto quotato negli USA, essendo attribuita al ponte/attaccacorde in soluzione unica una maggiore capacità di sustain rispetto al Tune-O-Matic. La successiva sostituzione da parte di Bloomfield con una sunburst rovesciò ben presto opinioni e quotazioni di mercato.
LES PAUL CUSTOM, 1954 (con leva Bigsby opzionale)
Sulle Les Paul Model e Custom dell’epoca la leva Bigsby era più diffusa di quanto appaia oggi, dal momento che su molti esemplari che ne erano provvisti è stata spesso sostituita con la combinazione Tune-O-Matic e attaccacorde fisso per ottenere maggiore sostegno. Meno versatile della leva disegnata da Leo Fender per la Stratocaster,la Bigsby è comunque molto espressiva e conferisce una sonorità particolare allo strumento; inutile dire che la sua rimozione riduce il valore dell’esemplare che ne fosse provvisto di serie.
LES PAUL SPECIAL, 1957
La finitura limed mahogany è più chiara di quella usata originariamente, anche se con una sfumatura di giallo meno decisa di quella in uso l’anno successivo. A parte le differenze nella formulazione della tinta, le condizioni diverse di invecchiamento dei vari esemplari danno luogo a lievi variazioni negli esemplari giunti fino a noi, che rendono spesso difficile generalizzare e stabilire quale fosse realmente la sfumatura originale.
LES PAUL MODEL, 1956
Tune-O-Matic e stop tailpiece. Ora perfettamente intonabile, per gli amanti del P 90 questa è la versione definitiva della Les Paul. Alcuni la preferiscono a quelle successive con pickup humbucking, altri la considerano un’alternativa da affiancare a queste ultime.